In un momento di grande difficoltà (i sondaggi gli attribuiscono una penalità di 11 punti), a dare uninaspettata mano alla fragile immagine di Donald Trump, il temuto sito di Julian Assange che, nellultimo di un comizio tenuto in Pennsylvania, ha fatto esclamare al tycoon un liberatorio “Io amo Wikileaks“. La novità è nuovamente costituita da una serie di email imbarazzanti riferite ad Hillary Clinton. “E’ straordinario come niente sia segreto oggi quando parli su Internet”, ha chiosato il candidato repubblicano mentre i suoi sostenitori scandivanbo lo slogan “lock her up” (’mettetela in prigione’). “In un discorso a porte chiuse ’Hillary l’imbrogliona’ ha detto che ’il terrorismo non è una grande minaccia per la nostra nazione’”, ha sottolineato il repubblicano, leggendo brani dei documenti pubblicati da Wikileaks venerdì scorso, proprio mentre imperversava la bufera provocata dalla pubblicazione del video con le frasi sessiste di Trump.